L'ultima dea d'Occidente

Il testo de "L’Ultima dea d’Occidente" propone un discorso su una forma originaria della razionalità che l’Occidente ha, negli ultimi secoli, soppresso in vari modi e la cui dimenticanza genera un baratro di brutalità, arbitrio, hybris e volontà di potenza, portando con sé anche la drammatica trasformazione psicologica degli individui e della società. Lo studio qui offerto prova a seguire le tracce della biforcazione tra due ragioni, due interpretazioni antitetiche della razionalità, le quali, nel corso degli ultimi millenni, hanno radicalmente determinato le vie dell’Occidente segnando, oggi, la vittoria di una ragione secondaria, diventata ormai la razionalità del mondo ed ovunque percepibile nelle forme e nei modi dell’epoca contemporanea e del modello di razionalità globale ormai dominante.