I NUOVI PARADISI FISCALI Regno Unito: da Impero coloniale a Impero offshore

Nel 2001, il parlamentare francese Montebourg, attaccò pubblicamente Tony Blair per aver “predicato” al mondo la lotta, anche finanziaria, al terrorismo, salvo aver “razzolato” male, non “ripulendo” uno dei principali centri del riciclaggio internazionale: la City di Londra. Da Downing Street uscì una dura e secca smentita, ma restava il fatto che il Regno Unito, regnava incontrastata su più di venti paradisi fiscali del suo macro sistema offshore, derivante dal suo immenso ex Impero coloniale. Nel Regno Unito, con poche sterline si può fondare una società per telefono e metterla al riparo da occhi indiscreti con il sistema dei “trust” e delle “nominee”, sistemi che sono un invito per chi ha qualcosa da nascondere. Il Regno Unito, grazie ai rapporti privilegiati con i paradisi affiliati, grazie alla sua posizione gelosamente “autonoma” rispetto all’Unione europea ed alla conservazione della propria moneta, funge davvero da “portale” di lusso nell'introitare capitali in transito in cerca di “protezione”?