Già semo de passaggio

"Già semo de passaggio" è la seconda raccolta che Marcantonio Navorta pubblicò, mescolando sonetti, poesie ed “Esercizi Vocali”, come egli stesso amava chiamare i suoi componimenti monovocalici. L'impalpabile filo rosso che unisce queste composizioni è il forte legame (timidamente celato) con la poesia tradizionale, con la lingua popolare, con l'amore per gli idiomi “comuni” e romanzi. Anche se Navorta era disturbato dalle etichette che gli venivano attribuite, quando affermava con disappunto che non rispecchiassero minimamente “la sua esistenza ed il suo animo”. Forse più per un rifiuto di accettare l'appartenenza ristretta e folklorica. Poiché non vi era critica ad ammettere nel popolo la fonte del suo stile e l'origine delle sue ispirazioni.