Mi Ha Portato Una Cicogna Ubriaca

DALLA PREFAZIONE DI A.M. Questo non è un libro. Il lettore ne ha le prime avvisaglie mentre lo legge, poi, una volta concluso ne ha la CERTEZZA! “Mi ha portato una cicogna ubriaca” è un viaggio senza una meta, un perdersi profondamente nell’inconscio del protagonista. La bellezza di leggere uno strambo diario, di trovarne errori grammaticali perché in quel momento il nostro narratore era arrabbiato, sconvolto, distratto. Entrare in confusione con lui, entrare nella sua mente, questo è difficile, a volte occorre tornare indietro…ma come nella vita questo non è possibile, perché Michelangelo Gregori, con la maestria che deriva forse dal suo essere artista ma anche regista, non ce lo permette. Troverete nelle pagine che seguono, gli avvenimenti che non vi sono mai accaduti, i fatti che avreste voluto dimenticare, le azioni che non è bello raccontare. E SE VOGLIAMO DIRLA TUTTA, per chiudere come avevamo iniziato, questo NON E’ UN LIBRO…è la realtà!