Suoni del tempo

Valeria Mauri si caratterizza per un segno asciutto, che rifugge l'enfasi, ma che appare curioso delle situazioni e dei sentimenti. Protagonista e spettatore, scioglie nei suoi scritti situazioni transitorie, come pretesti per scandagliare, nel gusto della parola evocativa, i sensi di affetti e disamori quasi casuali, descritti per rilevare l'effetto che immagini apparentemente svagate possono produrre in uno sguardo estraneo. Con un “tu generico”, lasciato cadere qua e là, cerca un interlocutore che faccia da contrappunto ad annotazioni, talvolta colorate, talaltra indefinite, per delimitarne confini ed impressioni. Cercando sempre la nota che chiarisca senza troppa esposizione , che rimandi a sensazioni, senza mai completarle, in un dialogo via via più rarefatto con un interlocutore muto, in cui le parole sono i simboli di una incomunicabilità di genere, che solo l'ironia cerca di ricomporre. RosaAnna Pironti