1981 - 1984

A un certo punto ho iniziato a scrivere, senza immaginare un filo conduttore, senza pensare a cosa realmente sentissi di dire. I racconti sono nati da un’idea, non da una necessità introspettiva. Rileggendoli a distanza di anni, divenuto più maturo e consapevole di me, ho potuto vedere con chiarezza sia il filo conduttore sia la necessità introspettiva che mi ha spinto a scrivere quei particolari racconti. Sono tutte mie sfaccettature e rappresentano la necessità che avevo d’essere oltre, d’essere senza vincoli… finalmente padrone del mio tempo presente e futuro. Andrea Aroldi, classe 1964