Ubiquitous Computing

Sul volgere della fine degli anni ‘80, quando l’utilizzo di un computer appariva ancora come un lusso riservato a poche persone specializzate, mentre iniziavano a farsi strada i primi personal computer e il web si affacciava sul mondo per cambiarlo per sempre, Mark Weiser intuì subito l’importanza di quei cambiamenti. Insieme ai suoi collaboratori alla Xerox PARC si interrogò sul ruolo che le tecnologie digitali avrebbero acquisito nelle nostre vite quotidiane, immaginando scenari con strumenti estremamente complessi, allora impossibili da realizzare, così facili da usare da divenire invisibili alla nostra attenzione. L’elaborato prende in esame la teoria dell’Ubiquitous Computing, confrontando gli esplosivi progressi che sono avvenuti nel mondo dell’informatica con le ipotesi postulate venti anni fa, nel tentativo di interpretare le ultime innovazioni che si stanno affacciando nel campo della programmazione web, in risposta all’evoluzione degli smartphones con il loro sempre più vasto bacino di utenza.