Perché un titolo come “La lumaca missile?” Perché il nostro cervello opera proprio come se fosse una lumaca lenta e svogliata, che solo se motivata e costretta dalle necessità si trasforma in un razzo. Errare è umano, perseverare diabolico. Voglio spiegare cosa la scienza ha compreso sui nostri errori, come li creiamo e come possiamo evitarli. Dall’errore deriva l’esperienza ma non per forza solo da lui, e sono molteplici i fattori di cui siamo inconsapevoli che possono condurci a sbagliare anche nel momento in cui siamo certi di aver fatto tutto il possibile perché questo non accada. Esiste la possibilità di minimizzare le variabili che portano all’errore prendendo più precisamente e rapidamente la strada che porta al successo - inteso come “prendere la decisione giusta” - ma come in tutte le dinamiche complesse questo ha un costo: in termini di fatica che non vogliamo fare o meglio, come vedremo, che il nostro cervello non vuole fare, cercando continuamente scorciatoie e semplificazioni che si rivelano l’anticamera dell’errore quindi dell’insuccesso e delle frustrazioni che ne derivano. Frustrazioni sentimentali, professionali, economiche, nelle relazioni sociali. L’errore si annida dovunque, l’errore può colpire dovunque. Esiste poi la condizione generale per cui noi pensiamo di sapere ma non ci rendiamo conto di non sapere. Siamo mossi dalla buona fede ma siamo inconsapevoli che altri eventi, altre forze attorno a noi, agiscono su di noi, portandoci a sbagliare. Su tutta la nostra esistenza e la nostra vita elementi non per forza sempre volontariamente ostili, operano sulla nostra percezione della realtà e di noi stessi. Anche da qui nasce l’errore. Nessuno ne è immune. Nessuno può sottrarsi a questa condizione ma conoscere queste forze, sapere quali sono e come operano ci può portare a scelte più ponderate o addirittura a trasformare l’errore in una risorsa inaspettata. Chiusa una porta, si apre un portone.