Nasco in un paese di campagna, all’incrocio di fiumi, canali, terrapieni e strade, dove gli argini, i pioppi e i campanili fanno a gara per chi vede più lontano sulla bassa pianura padana. Ho studiato, parlato e tradotto lingue che m’hanno fatto sfiorare culture lontane, scoprendo il faticoso diletto d’esprimere gli stessi sentimenti con fonemi diversi, superando tuttavia il pregiudizio. Ho sempre amato scrivere, vedere l’alchimia dell’inchiostro sulla carta mentre traccia le parole che diventano immagini e pensieri e poi emozioni, col potere di partire per un viaggio. Lo faccio soprattutto per me, è un bisogno di capire e aiuta a consolarmi, come quando ci s’incontra nell’addio, poi lo faccio per chi narro, che non ha avuto il tempo o la fortuna di potersi raccontare. Sono soltanto all’inizio, poiché quando credo d’aver chiuso l’ultimo capitolo, m’accorgo che il romanzo è ancora in fase di stesura, e diventa sempre più avvincente. Se ciò che scrivo dovesse regalarti un’emozione, condividila con altri. È il regalo più bello che potremmo fare alle persone che popolano questi libri.